Industry 5.0 = Human Craft
Nell’era dell’isolamento umano e della individualità come dogma di vita, abbiamo deciso, sulla base delle nostre esperienze, di condividere un concetto che è parte integrante dell’essere umano stesso: la collettività. L’odierno virus rispecchia la società facendoci credere che l’auto-isolamento sia l’unica condizione possibile per la sopravvivenza in un periodo di carenza di criticità che necessita di portare all’attenzione ciò per cui vale la pena resistere: la conoscenza.
Fin dalle antiche civiltà l’uomo ha dovuto rapportarsi con il proprio contesto e con le proprie necessità relative al momento storico in cui si è trovato, proiettati con slancio alla sopravvivenza, ma anche alla costruzione collettiva della nostra società. La riflessione verte sulla relazione che vi è tra l’essere umano e l’evoluzione, sottolineando l’importanza della cooperazione in ambito sociale, antropologico e artistico ripartendo, quindi, dal valore della capacità del pensiero. Ripartiamo dal presente unito alla consapevolezza del divenire, dal mondo da preservare e dalle specie da salvare adottando, magari, nuovi principi economici circolari.
Oggi le macchine hanno superato l’uomo. Se già pensiamo alla grande capacità dell’intelligenza artificiale, non possiamo far altro che credere a l’inimmaginabile.
La tecnologia è la più grande forma di progresso ma anche fonte di grande confusione. La smania di dimostrare benessere ricade spesso su chi ci vive accanto facendoci costruire insormontabili barriere fisiche. Bisogna cambiare rotta!
Dal concetto del collettivo all’idea di family company per costruire legami indissolubili. La condivisione del pensiero, ispirati dalla creatività sostenibile, per progettare ricchezza. Centriamo la figura umana, di più il senso di collettività, fatta da persone per le persone: Human Craft 5.0.